Fios cortados
Nel fine settimana, la quadra di Japeri, una cittadina della Baixada Fluminense attraversata dal Rio Guandu, si riempie di giovani che fanno volare i loro aquiloni di carta velina, acquistabili per pochi centesimi in un piccolo chiosco. Sulla loro fragile superficie si intrecciano colori vivaci, stemmi di squadre di calcio, eroi dei fumetti.
Quella che sembra una festa è in realtà una battaglia: l’obiettivo è recidere il filo degli avversari, facendo precipitare i loro aquiloni. Per questo, nonostante i divieti, la linha viene spesso rinforzata con il cerol, una miscela di colla da calzolai e polvere di vetro che la rende affilata come una lama.
Durante la settimana, nella quadra incontro solo i più piccoli. Il volo dei loro aquiloni, il loro sorriso, sono messaggi di speranza in una terra che purtroppo vede troppo spesso i più giovani, attratti dalla promessa di facili guadagni, finire nelle mani delle fazioni che controllano il traffico di droga. Troppi fili si rompono.
Per terra, aquiloni caduti, fili recisi. Come i sogni che si infrangono contro una realtà in cui la violenza è sempre ad un passo. Come le vite spezzate quasi ogni giorno a pochi isolati da dove volano gli aquiloni.
“Anche tuo papà, quando l’hanno ammazzato, l’hanno buttato nel Rio Guandu?”